AMACI ANCORA DAL CIELO MARI.

Il 27 gennaio di un anno fa veniva a mancare una persona a noi molto cara.

Era la più anziana di tre sorelle amiche di famiglia dai tempi in cui mio suocero era ragazzo. Negli anni 50 era stata apprendista sarta della mamma di Antonio, e da allora il legame tra lei, le sue sorelle e la famiglia di mio marito era rimasto molto stretto.

Io le ho conosciute negli anni 90, quando è cominciato la mia storia con Luca. Lui mi raccontava di quanto gli fossero care queste signore di cui aveva frequentato la casa fin da quando era nato. Ricordo che a me, allora, sembrava incredibile avere un tale legame di amicizia, perché nella famiglia allargata da cui provenivo non era assolutamente così, basti dire che addirittura le relazioni tra fratelli erano sfilacciate se non inesistenti.

Ho avuto poi la fortuna di poter sperimentare come si solidifichino nel tempo e nei gesti quotidiani questo tipo di rapporti. Da trent’anni ormai le sorelle Bonassoli ci sono, mi sono, generosamente e gratuitamente vicine. E per i miei figli sono come delle zie, delle nonne. Sono le Tate.

Ecco perché. anche se parlare in pubblico mi mette sempre un po’ a disagio, al funerale di Maria Teresa ho sentito il bisogno e anche il dovere di ringraziarla.

Perché credo che l’amicizia non si trovi, si costruisca.

E perché Maria Teresa non era nostra parente di sangue, lo era di cuore.

Voglio riproporre le parole che dissi allora in questo blog, dato che lo scrivo anche per lasciare ai miei figli, che ora non mi leggono ma sono sicura che prima o poi lo faranno, una memoria di come è e di come la pensa la loro mamma.

Buona lettura.

Quando conobbi Luca, le prime persone che lui volle farmi incontrare, dopo i suoi genitori, siete state voi Maria Teresa, Luigina e Graziella. E da allora ci siete sempre state: ai matrimoni, alle nascite, ai compleanni, a qualunque fosse la ricorrenza importante per la nostra famiglia, voi c’eravate.

Venire nella vostra casa per noi è abitudine famigliare. E in casa c’eri tu, Mari, sempre positiva, allegra, simpatica. “Come va Mari” ti chiedevo, e tu rispondevi sempre “Cat benone”, mai una volta che ti abbia udito lamentarti per qualcosa, avevi il raro dono di far sentire le persone accolte.

Grazie alle lunghe chiaccherate con te ho potuto conoscere le persone del tuo passato che ti erano care, e che a volte erano anche parte della mia famiglia. Ho conosciuto la dolce severità della tua mamma, la fede devota di tua sorella Iride, la simpatia del nonno Silvio, la bontà della nonna Nunzia. Attraverso i tuoi racconti ho conosciuto luoghi di una Cremona che non c’è più: ho visto un cortile popolare dove un ragazzino vicino di casa veniva accolto come un figlio e accompagnato a diventare uomo, secondo i valori di un amore gratuito che si incarna in gesti e scelte che cambiano le vite, di chi li compie e di chi li riceve.

Sono convinta che tanti qui presenti sanno di cosa parlo, perché in tanti abbiamo potuto godere di questo tuo, di questo vostro, amore gratuito.

E questo generoso affetto è stato donato anche a me e a tutta la mia famiglia attraverso innumerevoli gesti della quotidianità. Ho visto l’allegria e la dolcezza con cui hai fatto giocare per lunghi pomeriggi i nostri figli bambini, la tenerezza con cui li vegliavi quando venivano a dormire da voi, l’attenzione con cui hai rispettato le fasi della loro crescita fisica ed emotiva, senza mai intrometterti, ma anche senza mai omettere di interessarti a loro.

Cara Mari, il legame che unisce una vera famiglia non è quello del sangue, ma quello del rispetto e della gioia per le reciproche vite. E così tutti noi ti salutiamo, non come una semplice amica, ma come una parte della nostra famiglia che se ne va.

Come tu hai lasciato scritto, ti sentiremo ancora vicina, e parleremo ancora con te, proprio come tu parlavi ai tuoi cari che non ci sono più. Rimarrai al nostro fianco nei tanti bei ricordi che abbiamo di te e nella vicinanza che continueremo ad avere e dimostrare alle tue care sorelle.

Amaci ancora dal Cielo Mari.

Ciao e grazie di tutto.

Luca Cristina Jacopo e Tommaso

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