Giovedì 10 e 17 novembre si sono svolte le ultime due serate della rassegna Demoni d’autore. E niente fu più come prima.
Qui ho raccontato della rassegna e qui di come è andata la prima serata.
Con associazione Antani abbiamo riportato in sala alcuni grandi classici del genere horror tra cui Alien di Ridley Scott e Un lupo mannaro americano a Londra di John Landis.
E anche per queste due serate Saul e Maresca hanno trasformato il Filo ricreando, con apposite scenografie, i set dei film.
Un’atmosfera lunare ha accolto i numerosissimi spettatori accorsi per Alien. Per l’occasione l’ingresso del Filo è diventato la porta dell’astronave Nostromo, ed è stata ricostruita anche la testa dell’androide Ash, che nel film muore decapitato a colpi di estintore.




Ma la vera sorpresa gli spettatori l’hanno trovata in sala. Una luce blu e del fumo davano l’illusione di un’atmosfera spaziale e, sul proscenio, era stato ricreato l’uovo da cui nasce Alien. La somiglianza era davvero incredibile e l’effetto a luci spente era spettacolare.


E… dulcis in fundo, durante la proiezione Alien è sbucato da dietro lo schermo tra lo stupore degli spettatori.
Ecco Alien per i selfie di rito a fine spettacolo

Le installazioni di Alien erano davvero bellissime, ma la serata più emozionante, per me, è stata quella di Un lupo mannaro americano a Londra.
Perché questa volta era coinvolto mio figlio Jacopo…
Il film comincia presso la Locanda dell’agnello macellato, e allora l’ingresso del Filo riproponeva, a partire dall’insegna, l’ambiente della locanda stessa.

C’erano gli avventori che giocavano a scacchi e sorseggiavano birra


C’erano le freccette, come in ogni pub che si rispetti, c’era il pentacolo che proteggeva la locanda dal lupo mannaro, c’era la birra…

La sala questa volta era tinta di rosso, c’era la nebbia e si sentivano ululati come durante le notti di luna piena nelle campagne dello Yorkshire.
Sul proscenio gli spettatori questa volta hanno trovato Jack Goodman, l’amico del protagonista, appena sgozzato dal lupo mannaro. Li attendeva seduto immobile in un piccolo salotto che replicava la stanza in cui David, durante il film, si sarebbe trasformato in lupo.

Nel frattempo, dietro le quinte, un tredicenne si aggirava indossando un pellicciotto grigio. Durante la proiezione Jacopo doveva interpretare il lupo mannaro, proprio dopo le scene della trasformazione di David e mentre il lupo compiva le sue stragi in una Londra notturna e nebbiosa.


Io, nonostante le mie rimostranze, sono stata l’unica incaricata di riprendere la performance del lupacchiotto, che è comparso in galleria e l’ha percorsa tutta ululando e guaendo come un ossesso (con tutti gli omicidi che stava compiendo…!!).
E niente… l’emozione materna, le aspettative di Jacopo che ci teneva tantissimo ad essere immortalato durante la sua performance, nonché quelle dei parenti fino alla terza generazione che aspettavano di godersi la recitazione del nipotino, mi hanno fregato. Mi sono alzata dalla poltroncina, mi sono posizionata in apposito punto della sala, studiato per riuscire a riprendere il tutto nonostante gli spostamenti di Jacopo in galleria, ho tenuto il polso fermissimo per non far traballare la ripresa…. e non ho acceso la telecamera del cellulare.
Ho rimediato riprendendo gli ululati del nano nella seconda uscita, quella che ha fatto dalla barcaccia. Questa volta però sono stata boicottata da Saul che si è dimenticato di accendere le luci rosse, per cui praticamente non si vede nulla neanche in queste riprese…
Un po’ contrariato Jacopo si è rifatto con il dopo spettacolo, quando ha potuto dar sfogo al suo innato esibizionismo posando per i selfie con gli spettatori.

Anche la seconda edizione della rassegna Demoni d’autore è stata un successo. Ne siamo molto contenti e ringraziamo di cuore tutti coloro che hanno collaborato alla sua realizzazione.
Adesso ci prendiamo una pausa ma ci rivedremo nel 2023!!