TICCHETTIO

Ieri al cinema Filo si è tenuta la serata conclusiva del CORSO DI CINEMA 2022.

22 ragazzi, guidati da Antonio Capra, regista e nostro caro amico, hanno partecipato all’iniziativa.

Dopo diversi incontri teorici in cui hanno approfondito la grammatica del linguaggio cinematografico, hanno messo in pratica i loro apprendimenti in un laboratorio, scrivendo e girando, tutti insieme, un cortometraggio. Questi eroici ragazzi, sfidando il caldo micidiale dell’estate appena trascorsa, si sono ritrovati a volte in città, a volte in campagna, a volte da chi generosamente ha offerto la propria casa per le riprese, e hanno realizzato un cortometraggio delicato, a tratti commovente, dal titolo TICCHETTIO.

Ieri li osservavo: erano seduti nelle prime due file e ridevano, felici di poter mostrare a parenti e amici il prodotto del loro impegno. Erano vestiti eleganti, con i loro volti giovani ed emozionati. E non trovo se non un aggettivo per descriverli: Bellissimi!

Come bellissimo, per noi del cinema Filo, è stato incontrarli ed ospitarli.

Ricordo la scorsa estate quando con Antonio si cominciò a pensare di realizzare il corso. Eravamo ancora in pandemia, c’erano restrizioni e mascherine, paura e incertezza su come sarebbero stati l’autunno e l’inverno. Inevitabili sono sorti i dubbi: quanti si iscriveranno? Riusciremo a realizzare il progetto o le chiusure e i contagi bloccheranno tutto? Abbiamo deciso di rischiare. E siamo stati premiati.

La scorsa stagione cinematografica è stata drammatica in termini di presenze di spettatori. Abbiamo avuto momenti di forte sconforto. Ma vedere questi ragazzi che tutti i mercoledì arrivavano in sala, portando la loro allegria, i loro 20 anni, il loro amore per il cinema, il loro entusiasmo e la loro voglia di fare, ci ha dato spesso una boccata d’ossigeno e ci ha fatto sperare anche nei momenti più bui.

C’è chi ha detto che i cinema sono luoghi di aggregazione sociale oltre che culturale, e che puntare su questo aspetto delle sale sia l’unica strada, ormai, per cercare di scongiurare una chiusura che altrimenti sembra inevitabile. Beh, ieri ne abbiamo avuto la dimostrazione. Nei gesti di questi ragazzi non si vedeva più il gruppo di estranei che si era incontrato per la prima volta il 27 dicembre, ma un gruppo di amici che si era costruito condividendo esperienze, mettendosi in gioco ognuno con le proprie abilità, superando la timidezza e creando qualcosa insieme. E nelle testimonianze di alcuni di loro è emerso chiaro tutto ciò, fino al Vi voglio bene rivolto pubblicamente da uno di loro ai suoi compagni.

Quel vi voglio bene, avrei voluto dirlo, a nome di Antonio, di Gianni e Luca, anche io a loro per il sostegno che, senza saperlo, la loro presenza ci ha dato. Perché dei vecchi cinefili come noi credono ancora, ostinatamente, che non bisogna più distinguere tra grande e piccolo schermo, perché ce ne sono di grandissimi anche nelle nostre case, ma tra esperienza solitaria domestica e collettiva in sala. E che questa seconda modalità di visione regali qualcosa che la prima non potrà mai dare.

Ah, poi, durante la serata, è stata anche presentata l’Associazione Antani… Ma di questo parlerò meglio, in un altro post.

Qui sotto il bel servizio che Cristina Coppola e Cremona Uno ci hanno dedicato.

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